Adelah d’Afghanistan – Principessa ribelle

Nel 1929 la famiglia reale afghana si stabilisce in Italia. Re Amanullah, un sovrano troppo progressista per la sua epoca, è costretto ad abdicare dalla fazione più conservatrice del paese fomentata dall’Inghilterra e va in esilio.
Adelah è la quinta di otto figli. Ha quattro anni quando inizia a trascorrere l’infanzia e poi la giovinezza felice a Roma, nella grande villa liberty di via Orazio, nel quartiere Prati. La seconda guerra mondiale è da poco finita quando la principessa incontra un vecchio amico d’infanzia, Armando. Era un giovane ufficiale, tornato a Roma dopo un lungo periodo di prigionia in Germania. Tra i due sboccia un amore travolgente. La famiglia di Adelah non accetterà mai l’unione tra lei, principessa reale afghana e musulmana, e Armando, semplice borghese italiano e cattolico.
Con la determinazione e il coraggio ereditati dalla madre, la regina Soraya, Adelah fa la sua scelta di libertà:
sposa segretamente Armando e fugge con lui in Colombia. La coppia rimase in Sud America per due anni, per poi tornare in Italia dopo la nascita della prima delle quattro figlie. La scelta sconsiderata di Adelah la mise inevitabilmente in rotta di collisione con la famiglia reale. Suo padre, l’ex re, dichiarò che per lui era una figlia morta e condannò l’amata Adelah all’esilio personale.